Il 12 Dicembre u.s., per il ciclo "Education Programme" della I.T.B.A. (International Thoroughbred Breeders Association) si è tenuto un seminario online con due presentazioni: una strettamente veterinaria a curra della D.ssa Emma Adam e la seconda - più divulgativa - da parte di Sharon O'Regan di Weatherbys.
Per conto della nostra Associazione ha partecipato il Dr. Roberto Righi Schwammer. Di seguito una breve relazione.
"Erano presenti, collegati via internet, i veterinari di ogni parte del mondo, ognuno accreditato per il proprio Paese. La Dr.ssa Adam, veterinaria in Kentucky del Gluck Equine Research Center, ha illustrato il primo focolaio al mondo di Rotavirus di tipo B nei foals avvenuto nella stagione di monta 2021.
I Rotavirus sono conosciuti come patogeni sia nell'uomo che negli animali da reddito con i ceppi A,B,C mentre nel cavallo era stato isolato fino ad allora solo il ceppo A. Durante la stagione 2021 i primi foals si sono ammalati, a partire da febbraio, con sintomatologia drammatica che spesso conduceva a morte.
Presentavano diarrea profusa e incoercibile con dolori colici, interruzione della suzione e conseguente disidratazione progressiva. Le terapie erano solamente sintomatiche e non vi era risposta agli antibiotici.
La maggior parte delle fattrici erano state vaccinate per il Rotavirus A, e a parte il Clostridium perfringens a volte rilevato, all'inizio non venivano isolati altri patogeni. Gli allevatori, seguendo l'esempio del manager di Godolphin, per evitare di tenere le fattrici nelle scuderie al chiuso hanno cominciato a farle partorire all?' esterno. Questo ha aiutato molto nel rallentare la propagazione del virus, evitando il contatto con le scuderie e le lettiere infette.
I tanti campioni analizzati alla fine hanno portato all'isolamento del responsabile: il Rotavirus B di provenienza dai ruminanti, in questo caso le capre. Non è stato però mai stabilito come il virus si sia poi propagato agli equini. Le misure profilattiche adottate hanno diminuito la diffusione del Rotavirus nei mesi a seguire e la pronta collaborazione tra i vari istituti e gruppi veterinari mondiali hanno allertato tutta la comunità internazionale facendo in modo che venissero approntate misure di prevenzione e sanitarie appropriate.
La seconda parte del seminario è stata condotta da Sharon O' Reagan di Wheatherbys che ha illustrato il "e-passport" degli equini ovvero il passaporto elettronico per i cavalli. Sulla falsariga del nostro passaporto, il "e-passport" contiene tutte le informazioni del cavallo in formato digitale e sostituirà gradualmente gli attuali passaporti cartacei.
Inoltre, sarà accoppiato con il Thermo Microchip che, anche questo, in tempi brevi sostituirà gli attuali microchip. Questi chip, con nuova tecnologia, saranno in grado di determinare anche la temperatura del cavallo.
Wheatherbys conta, sensibilizzando tutti gli allevatori, di ampliare molto l'impiego di entrambi i presidi tecnologici nel 2023.